In seguito ai tracciamenti di fine giugno, a cui abbiamo partecipato con le poche forze disponibili, l’Università di Trieste ci ha comunicato il passaggio del tracciante: per capire meglio la situazione, abbiamo pensato di segnare i punti su una rappresentazione LiDAR, per farci una idea di come si muova l’acqua. Il punto blu rappresenta l’immissione della fluoresceina, gli altri i punti di campionamento.
Non solo è strano che il palese canalone tra Doberdò e Pietrarossa non porti affatto acqua, ma è pure strano che a Sablici Idrometro il tracciante arrivi dopo 24 ore dall’immissione e a Sablici 2 arrivi ben 48 ore dopo (nonostante in linea d’aria Sablici 2 sia più vicino), e che a Sablici 4 non arrivi proprio. La spiegazione più “semplice” è che tutta la zona tra Jamiano e Sablici sia attraversata da una serie di canaloni sotterranei con vari sifoni. Abbiamo già cominciato a esplorare la zona in cerca di cavità che possano affacciarsi sull’acqua e permetterci di capire quali siano i corsi d’acqua sotterranei principali.